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      Qual che fosse stato l'accordo tra l'impero d'Oriente e i Musulmani di Sicilia, finì con la vita d'Otone secondo. Perchè i Bizantini, vedendo sgombrare dopo la sanguinosa giornata i vincitori al par che i vinti, ripigliarono tranquillamente le Calabrie e con un po' di fatica la Puglia. Dominarono da Reggio al golfo di Policastro sul pendío occidentale d'Apennino, e sul pendio orientale da Reggio al Tronto: posta la sede del governo a Bari, e mandativi a lor usanza gli strateghi, i quali, verso il mille, cominciarono a prender titolo di Catapano831. Ma non mutossi la rapacità, corruzione e debolezza del reggimento bizantino. Dalla ritirata dunque d'Otone alla occupazione dei Normanni, quella provincia si travagliò tra insoffribile tirannide e impotenti sforzi a liberarsene; e talvolta v'ebbe chi per disperazione chiamò i Musulmani di Sicilia; i quali sempre da ausiliari o da nemici corsero il paese, eccetto brevi tregue, di che una sola è certa e l'anno nemmen si sa832. Lor fazioni non sono specificate dagli annalisti arabi; i latini le pongono con ignorante brevità, date dubbie, nomi guasti, e niuna connessione: come cicatrici di cui non si sa l'origine ma non si cancellano mai nella memoria delle genti. Ordineremo dunque gli sparsi cenni il manco male che si possa, principiando avanti e terminando dopo il regno di Iûsuf, perchè non son molti, e perchè non si abbiano ad interrompere nei capitoli seguenti i successi di Sicilia.
      Saccheggiata del novecentottantasei Santa Ciriaca o Gerace833; l'anno appresso fatte altre scorrerie in Calabria; l'ottantotto, assediata, presa e desolata Cosenza834, assaliti altresì i villaggi presso Bari e riportatone uomini e donne prigioni in Sicilia835. Si trovò il novantuno l'oste musulmana a Taranto; dove sopraccorso un conte Atto con gente di Bari, cadde nella zuffa egli e parte de' suoi836. Tornavano il novantaquattro a quelle regioni; stringeano per tre mesi, espugnavano al quarto, Matera, che fu incendiata e avea patito tal fame nell'assedio, che si narra d'una donna cibatasi delle carni del figlio837. Dandosi intanto gli Italiani oppressi a cospirare contro i Bizantini, accadde d'ottobre del novantotto che Smagardo da Bari, accozzatosi con un condottiero Busito, che par suoni Abu-Sa'îd, giunse chetamente alla città; gli fu aperta una porta; ma il Musulmano, vistolo uscire da un'altra, si ritrasse temendo tradimento, o che fosse fallito il colpo838; talchè veramente fallì. Succeduta, com'e' sembra, la tregua per qualche anno, fors'anco durando la tregua col catapan bizantino, ch'indi suscitasse i Musulmani a molestare gli Stati independenti in sul Tirreno, a dì tre agosto del mille e due si mostrarono a Benevento con forze ch'è mestieri chiamar esercito, e presa la notte medesima la via di Capua, posero l'assedio alla città; poi corsero infino a Napoli, con qual successo lo ignoriamo, forse di metter grosse taglie e ritrarsi839. Di marzo mille e tre, innoltratisi dentro terra nel golfo di Taranto, assediavano senza frutto Montescaglioso840. Guerra, non incursione di predoni, fu l'altra che seguì il mille e quattro, capitanando i Musulmani il kâid Safi, rinnegato.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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