Pagina (261/654)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Al quarto dì, occorrendo una festa966, raguna il presidio in chiesa; fa esortarlo dal pulpito a combattere fortemente per la fede e l'impero; fa celebrar la messa; si comunica con tutti i suoi, ed in su l'ora di pranzo, apponendosi che gli Infedeli stessero a mala guardia, schiuse le porte, li assaltò. Soprappresi non poterono dar di piglio alle armi, non che ordinarsi: Catacalone li sbaragliò, ne fe' macello, saccheggiò l'accampamento; e tornò glorioso in città, mentre gli avanzi degli assedianti fuggivano a precipizio verso Palermo967.
      La quale vittoria giovò soltanto a differir di qualche anno, o di qualche mese, chè l'appunto non si sa, la perdita di Messina e con quella d'ogni speranza su la Sicilia. Perchè la rivoluzione dei popoli e la compagnia di ventura ingrossata ogni dì più che l'altro di Normanni e d'Italiani dell'Italia di sopra968, irresistibilmente scacciavano i Bizantini dalla Terraferma. Maniace stesso, liberato di prigione in un lucido intervallo della corte e rimandato in Italia (aprile 1042) segnalossi per prudente valore in guerra, s'infamò per crudeltà efferate contro i terrazzani, ripigliò qualche città, ma non arrivò a vincere i Normanni. In questo, un terzo marito di Zoe lo provocò o piuttosto sforzò a ribellarsi; tantochè fattosi gridar imperatore, passò con l'esercito in Grecia (febbraio 1043), azzuffossi con le genti di Costantino Monomaco, e le avea messe in rotta, quando un colpo tirato a caso lo freddò in sul cavallo. Pochi dì appresso Costantinopoli applaudiva ai codardi che portavano in giro, confitta a una lancia, la testa di Maniace969.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





Infedeli Catacalone Palermo Messina Sicilia Normanni Italiani Italia Bizantini Terraferma Italia Normanni Zoe Grecia Costantino Monomaco Costantinopoli Maniace Maniace