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      Chiama beleda (terra) Cinisi, Tusa e Mascali; boleida (paesetto) Villanuova1068; kala' (rōcca) Taormina, Tripoli, Aci e Bellūt (Caltabellotta); kerīa (villaggio) Mili1069, Giattini1070 e Sementara1071; dhia' (podere o villa) Kerkūd1072, e dą senza qualificazione Oliveri, e Caronia1073. Ma č da notare che le terre minori non si ricordano nel Mo'gem per la importanza loro, ma perchč occorreano nella storia letteraria degli Arabi, che l'autore si propose d'illustrare con sģ vasto dizionario geografico.
      Le terre minori e villaggi che si leggono in Edrisi e altri scrittori arabi del duodecimo secolo e nei diplomi infino al decimoquinto, sommano quasi a novecento; dei quali se una parte fu fondata da coloni cristiani nel secol duodecimo, altrettanta per lo meno si dee supporre distrutta nella guerra normanna; onde lo stesso numero si puņ anco ritenere innanzi il conquisto1074. I nomi d'origine arabica, o berbera, o son prettamente arabici1075, o si scernono per note etimologie di schiatte1076 e per voci ch'entrino nelle appellazioni composte: ain, gar, ras, menzīl, rahl, kala' burgi:1077 e dinotano a un di presso i novelli nodi di popolazione formati nell'epoca musulmana da una parte dei coloni arabi e berberi, mentre un'altra parte prendeva a stanziar nelle ville, castella e cittą ch'erano in pič; onde non perdeano i nomi antichi1078. I novelli, senza contarvi quei di fiumi, monti, cale e capi disabitati che moltissimi pur ve n'ha d'origine arabica1079, tornano a trecentoventotto, dei quali dugentonove in Val di Mazara, cento in Val di Noto e diciannove in Val Demone.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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