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      Indi s'era scisso il califato; i pezzi s'erano rinfranti; gli sminuzzoli, nello undecimo secolo, si trituravano; e pur la forza dissolvente non restava di commuovere e rimescolare quegli atomi di polvere. La Sicilia, spartita tra la gemā di Palermo, Ibn-Hawwasci, Ibn-Meklāti, ed Ibn-Menkūt, perseverņ nella discordia sino all'ultimo compimento del conquisto normanno, sendo aggravato il vizio delle istituzioni dalla diversitą delle genti. A levante, popolazioni cristiane soggette a nobiltą arabica; nel centro, le plebi di Siciliani convertiti all'islam; a ponente, la cittadinanza delle grosse terre; tramezzati in tutto questo rimasugli di Berberi di non so quante immigrazioni, e rifuggiti arabi d'Affrica e di Spagna. Era proprio la mano simboleggiata da Ibn-Hamdīs, la quale nell'ora del pericolo non potč impugnare la spada.
      Ai fomenti di discordia s'aggiugnea l'ambizione di Moezz-ibn-Badīs e il subito danno che la distrusse, il contraccolpo del quale si risenti necessariamente in Sicilia. Appunto alla metą dell'undecimo secolo, passarono in quel ch'č oggi lo stato di Tunis gli Arabi che desolarono e ripopolarono l'Affrica settentrionale, ov'era assottigliata e snervata la schiatta dei primi conquistatori. La causa della quale irruzione fu che Moezz, disdetta l'autoritą pontificale de' Fatemiti, avea gridato il nome dei califi di Bagdad; onde il ministro Iazuri, che tenea la somma delle cose al Cairo, non potendo ripigliare la provincia con le armi, la volle inondare di masnadieri: indettņ le tribł beduine di Hilāl e Soleim, ospiti infestissimi dell'Alto Egitto; dispensņ a ciascuno un mantello e un dinār d'oro; e scaraventolli a ponente del Nilo (1051). Ed entro sei anni aveano compiuta l'opera; sospinto Moezz all'estrema riva del mare, su li scogli di Mehdia inespugnabili, dond'ei comandava molto dubbiamente a qualche cittą della costiera mercč l'armata e gli schiavi assoldati1544. In questa guerra gli Arabi saccheggiarono il Kairewān (novembre 1057}, i cui cittadini si rifuggivano chi nelle parti pił occidentali d'Affrica, chi in Spagna e chi in Sicilia1545. Precipitando per tal modo le cose di Moezz, veggiam calare in Sicilia la fazione che s'era affidata a lui nel principio della guerra civile, gli si era poi volta contro (1040), e non mi sembra inverosimile che avesse rannodato le pratiche, afforzata ch'essa fu a Castrogiovanni e Girgenti con Ibn-Hawwasci.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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