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      Se dunque pecca il mio computo, non č di eccesso. L'area dell'abitato, che ha guadagnato un poco su le acque e perduto molto dentro terra, conferma tal giudizio. Debbo avvertire che nelle note alle due versioni italiana e francese, posi la popolazione di Palermo 170,000 anime. Il censimento che si fe poco appresso la mostrņ molto maggiore, e cosģ l'ho corretto a dugentomila.
      714 Gayangos nelle note a Makkari, Mohammedan Dynasties in Spain, tomo I, p. 492.
      715 D'Ohsson nel XVIII secolo contava pił di 200 moschee nell'ambito di Costantinopoli e 300 nei subborghi, aggiugnendo che non ve ne fossero pił nelle case dei nobili: quello appunto che faceva il gran numero delle Moschee in Palermo. Tableau général de l'empire ottoman, tomo II, p. 453, seg., edizione di Parigi 1788, in-8.
      716 Questo č il significato della voce wethāiki, che si legge trascritta altrimenti e non tradotta nelle mie due versioni francese ed italiana. Si vegga Hagi-Khalfa, ediz. Flüegel, VI, p. 423. N. 14, 174.
      717 Ei le narrava, ma Iakūt le troncņ in questo passo del testo che ci ha conservato.
      718 I medici arabi del medio evo credono fermamente che la cipolla offenda il cerebro a chi se ne cibi. Iakūt, nel Mo'gem-el-Boldān, Biblioteca Arabo-Sicula, cap. XI, p. 107 del testo, mette per comento a questo passo d'Ibn-Haukal l'estratto d'un libro arabico di medicina, ove si spiega appunto con l'indebolimento del cervello e dei sensi, il fatto che bevendo acqua salmastra dopo aver mangiato cipolle, uom non senta il mal sapore dell'acqua.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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