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      ... Si scosse, tremando di freddo, e balzò in piedi. "Che è stato?" - esclamò: e si guardò attorno, da tutte le parti. Ma l'uomo non c'era più, e non c'era più il suo bambino: l'uomo lo aveva portato via.
      Il vecchio orologio, nell'angolo, brontolava e strideva: il grosso peso di piombo n'era sceso giù sin quasi a terra, e bum! ecco che il peso cadde, ed anche l'orologio si fermò.
      La povera mamma uscì di casa correndo e si diede a chiamare il suo bambino.
      Fuori, in mezzo alla neve, stava seduta una donna, con una lunga veste nera; e la donna disse: "La Morte è stata nella tua casa: l'ho veduta io fuggire col tuo bambino; il vecchio corre più del vento e mai non riporta quello che ha tolto!"
      Dimmi soltanto che strada ha preso!
      - supplicò la madre: "Dimmi la strada, e lo saprò trovare."
      Io la so,
      - disse la donna vestita di nero, - "ma se vuoi che te la dica, devi prima cantarmi tutte le canzoni che hai cantate per addormentare il tuo bambino. Mi piacciono; le ho già sentite, perchè sono la Notte io, ed ho veduto le tue lacrime, mentre le cantavi."
      Te le canterò tutte tutte!
      - rispose la madre: "Ma non mi trattenere; lascia che lo raggiunga, lascia prima che trovi il mio bambino."
      Ma la Notte rimase muta ed immobile; e la madre si torse le mani, cantò e pianse: le canzoni erano molte, ma molte più ancora erano le lacrime; e alla fine la Notte parlò:
      Tieniti a destra, e passa quel nero bosco di abeti: là ho veduto rivolgersi la Morte col tuo bambino.
      Nel più fitto del bosco, la strada formava un crocicchio, sì che la madre non sapeva da che parte prendere.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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