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      La mattina all'alba, eccoti il Re e la Regina, con la vecchia dama di corte e tutti gli ufficiali, venuti a vedere dove fosse stata la Principessa. "Ci siamo!" - disse il Re, quando vide il primo uscio con la croce di gesso.
      No, caro marito; è qui!
      - disse la Regina, additando un altr'uscio, dove c'era pure una croce.
      Ma ce n'è una anche lì! E un'altra lì!
      - gridarono tutti, perchè, da qualunque parte si volgessero, tutti gli usci avevano la loro croce. E così videro ch'era inutile continuare le ricerche, perchè non sarebbero approdate a nulla.
      La Regina, però, era una donna molto accorta, una donna fuor del comune, la quale sapeva fare qualche cosa di più che andare attorno in carrozza. Prese le sue forbicione d'oro, tagliò un bel pezzetto di broccato, ne fece un bel sacchettino, lo riempì di fior di farina fine fine, e lo appese sulla schiena della Principessa; e poi, nel fondo del sacchetto, fece un forellino, così che la farina si avesse a spargere per tutto dove la Principessa passava.
      La notte, il cane tornò, prese la Principessa, e via dal soldato, il quale le voleva oramai molto bene, ed era molto dispiacente di non essere principe e di non poterla sposare.
      Il cane non si avvide della farina, che s'era sparsa per tutta la strada, dal castello sin sotto alla finestra del soldato, dove aveva dato la scalata al muro, sempre reggendo la Principessa sul dorso. E così, al mattino, il Re e la Regina vennero a risapere dove la loro figliuola fosse stata; e il soldato fu preso e messo in prigione.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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