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      Non aveva mai veduto fuochi d'artifizio. C'erano grandi soli che buttavano fuoco tutto all'ingiro; magnifici pesci di fiamma che guizzavano per l'aria azzurrina; e tutto si rispecchiava nella limpida distesa azzurra del mare. Il bastimento, poi, ne era tutto illuminato per modo che se ne sarebbero potuti contare i cavi ad uno ad uno; e tanto meglio si potevano discernere quindi le persone. Com'era bello il giovane Principe! E stringeva la mano de' suoi amici, e sorrideva, e la musica sonava nella notte incantevole.
      Si era fatto tardi; ma la sirenetta non poteva staccare gli occhi dal bastimento e dal bellissimo Principe. I lampioncini colorati s'erano spenti a bordo, i razzi di fuoco s'erano spenti per l'aria, i cannoni non isparavano pių; ma c'era un mormorėo, un brusėo profondo gių nel mare; ed essa si lasciava portare dall'acqua, beata se poteva dare qualche occhiata nella cabina. Il bastimento, intanto, filava spiegando ad una ad una le vele. E le onde, a mano a mano, si sollevavano sempre pių alte; si avvicinavano certi nuvoloni neri, e in lontananza si vedeva un balenėo di lampi. Oh, la tempesta doveva essere terribile! I marinai incominciarono ad ammainare le vele. Il grande bastimento scivolava spedito sul mare tempestoso; le onde si alzavano come grandi montagne nere, pronte a rovesciarsi sugli alberi; ma, come un cigno, il bastimento si tuffava negli avvallamenti tra quelle onde smisurate, e poi si lasciava portar su di nuovo. Alla sirenetta pareva un bellissimo giuoco; ma per i marinai la cosa era differente.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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