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      Come noi ci alziamo dalle acque, sino a contemplare tutti i paesi della terra, così si levano essi agli ignoti spazii gloriosi, che noi non possiamo mai vedere."
      E perchè non fu data anche a noi un'anima immortale?
      - domandava la sirenetta tutta dolente: "Darei volentieri tutte le centinaia d'anni che ho ancora da vivere, per divenire un essere umano, un giorno soltanto, e per aver la speranza di entrare anch'io nel regno dei cieli."
      Non devi pensare a queste cose,
      - replicava la vecchia signora: "Noi ci sentiamo molto più felici e molto migliori degli uomini di lassù."
      Mi toccherà dunque morire, e divenire una spuma del mare, senza più sentire la musica delle onde, senza più vedere i bei fiori ed il sole infocato? Ma non potrei fare niente io, per conquistarmi un.'anima immortale?
      No;
      - rispose la nonna: "Solo se un uomo ti amasse tanto, che tu divenissi per lui più del padre e della madre; solo se egli si legasse a te con ogni suo pensiero e con tutto il suo amore, e volesse che un sacerdote mettesse la tua mano nella sua con una promessa di fedeltà, per la vita e per tutta l'eternità, allora un'anima pari alla sua sarebbe concessa al tuo corpo, e tu parteciperesti della felicità umana. Egli darebbe a te un'anima e pure non perderebbe la sua. Ma questo non può mai accadere. Ciò che da noi, nel mare, è reputato bellezza - la coda di pesce - parrebbe bruttissimo sulla terra. Non se ne intendono, vedi; lassù bisogna che uno abbia due goffi trampoli che lo sostengano, per esser giudicato bello.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345