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      E detto questo, la strega rise forte, di un brutto riso disgustoso, così che il rospo ed i serpenti marini scivolarono al suolo, e là rimasero strisciando.
      Vieni giusto a tempo!" - disse: "Dopo l'alba di domani, non avrei più potuto aiutarti, sin che non fosse passato un altr'anno. Ti preparerò un filtro, e con esso devi nuotare a terra, domani, prima del levar del sole, e sederti a terra, e berlo; allora la tua coda si bipartirà e diventerà quello che la gente della terra chiama gambe; ma bada che ti farà male, ti parrà di sentirti trapassare da una spada acutissima. Tutti quelli che ti vedranno, diranno che sei la più bella creatura umana che abbiano mai incontrata. Serberai l'eleganza dell'andatura e la grazia della danza; nessuna danzatrice avrà movenze così leggiere: ma ogni passo che farai, sarà come se tu camminassi su coltelli appuntiti e tutto il tuo sangue avesse a spicciare a goccia a goccia. Se vuoi sopportare tutto ciò, posso aiutarti."
      Sì...
      - disse la sirenetta, con la voce che le tremava; e pensò al Principe ed all'anima immortale.
      Ma tieni bene a mente questo:
      - continuò la strega: "Una volta che tu abbia acquistato forma umana, non potrai mai più tornare sirena; non potrai mai più tornare nell'acqua con le tue sorelle, nel castello di tuo padre; e se non ottieni l'amore del Principe, così ch'egli abbia a dimenticare padre e madre per te, e ti dia il suo cuore e l'anima sua, e preghi il sacerdote di congiungere le vostre mani, tu non acquisterai un'anima immortale.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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