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      La mattina dopo ch'egli avesse sposato un'altra, il cuore ti si spezzerebbe e diverresti spuma nel mare."
      Sono disposta a tutto...
      - disse la sirenetta; ma era diventata pallida come una morta.
      E per giunta, devi anche pagarmi, bada!
      - disse la strega: "Nè ti richiedo poca cosa. Tu hai la più bella voce di quante sieno qui, in fondo al mare; e con codesta voce, ti crederesti forse d'incantarlo: in vece, devi darla a me. La miglior cosa che tu abbia devi darmi, in cambio del mio filtro prezioso! Ti ci debbo mettere il mio sangue, perchè il filtro sia davvero potente come una spada a doppio taglio."
      Ma se mi togli la voce,
      - disse la sirenetta: "che cosa mi resterà?"
      La tua bellezza;
      - rispose la strega: "la graziosa andatura, gli occhi che parlano; con essi ben potrai cattivarti un cuore umano. Hai bell'e perduto il coraggio, eh? Metti fuori la tua piccola lingua, ch'io la tagli per mio pagamento, ed avrai il filtro possente."
      E sia!
      - disse la sirenetta.
      Allora la strega mise al fuoco la pentola per far bollire il filtro.
      La pulizia è la prima cosa!
      - diss'ella; e ripulì la pentola con i serpenti, di cui aveva fatto un grosso groviglio a mo' di cencio; poi si graffiò il petto, e lasciò colare nella pentola il nero suo sangue. Il vapore si levava nelle più strane forme, così strane e terribili, che sarebbero bastate quelle a spaventare chi stava a vedere. Ad ogni istante, la strega buttava nella pentola nuovi ingredienti; sì che quando fu a bollore, mandava un suono come il pianto d'un coccodrillo.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345