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      Quando si fece buio, furono accesi molti lampioncini colorati ed i marinai ballarono sopra coperta le più gaie danze. La sirenetta pensava alla prima volta ch'era venuta su dal fondo del mare ed aveva assistito ad una simile scena di pompa e di allegria, e si unì anch'essa al turbine della danza: pareva che volasse come vola la rondinella quand'è inseguita; e tutti l'applaudirono e la ammirarono, perchè aveva ballato così bene. I suoi poveri piedini erano feriti come da tante punte di coltello, ma ella nemmeno li sentiva, perchè il suo cuore era ferito ben più dolorosamente. Sapeva ch'era l'ultima sera in cui vedeva colui, per il quale aveva rinunziato alla sua voce dolcissima, soffrendo ogni giorno torture inenarrabili, mentr'egli nemmeno sospettava il vero. Era l'ultima sera in cui respirava l'aria ch'ei respirava, in cui contemplava il cielo stellato ed il mare profondo: la aspettava la notte eterna, senza pensiero e senza visioni, perchè non aveva anima, nè poteva più acquistarla. E tutto fu gioia e allegria a bordo del bastimento sin dopo la mezzanotte, ed ella rise e danzò, con pensieri di morte nel cuore. Il Principe baciava la sua sposa, ed ella gli accarezzava i capelli, neri come ala di corvo; poi si presero per mano ed andarono a riposare sotto allo splendido baldacchino.
      A bordo tutto tacque; il pilota soltanto rimase al timone, e la sirenetta appoggiò le bianche braccia alla sponda, e si diede a guardare verso l'oriente, dove l'alba stava per ispuntare, - l'alba che col primo suo raggio, purtroppo lo sapeva, l'avrebbe uccisa.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Principe