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      La piccolina si svegliò di buon mattino, e quando vide dov'era, si mise a piangere amaramente, perchè l'acqua circondava da tutte le parti la grande foglia verde, e non c'era modo di tornare a terra.
      Il vecchio rospo era nel pantano, affaccendato a addobbare le stanze con giunchi e ninfee gialle: voleva farle proprio belle per la giovine nuora. Poi si avviò, col suo brutto figliuolo, alla foglia dove stava Pollicina. Volevano prendere il suo bel lettino, e portarlo nella camera nuziale, prima di menarci la sposa. Il vecchio rospo fece un profondo inchino nell'acqua, e le disse:
      Ecco mio figlio: egli sarà tuo sposo, e vivrete magnificamente nel pantano.
      Coak! Coak! Brek-kek-kex!
      - fu tutto quanto il figliuolo trovò di meglio.
      Poi presero il bel lettino, e via a nuoto con esso; e Pollicina rimase lì tutta in lacrime sulla sua foglia verde, perchè non le piaceva punto di andar a vivere con quello schifoso vecchio rospo e di avere per marito il suo brutto figliuolo. I pesciolini, che nuotavano sott'acqua, avevano sentito le parole del rospo; e per ciò levarono il capo dall'acqua, curiosi di vedere la ragazzina. Quando la videro così bella, furono tutti dispiacenti che avesse da andar a stare con quei brutti rospacci. No, no; non era vita per lei! Si riunirono tutti intorno al gambo della foglia sulla quale stava la ragazzina, e coi loro dentini lo spezzarono, per modo che la foglia fu portata via dalla corrente, e così Pollicina se ne andò sull'acqua lontano lontano, dove i rospi non la potevano più pigliare.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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