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      Bene: e poi?
      E poi? Non vi pare che da tutto ciò si possa cavare una morale? Sicuro, ed è questa: "Che è meglio cantare, e magari dire qualche sproposito, piuttosto che essere stanchi del mondo e disertare il proprio posto."
     
      LA PRINCIPESSINA SUL PISELLO
     
      C'era una volta un principe, che voleva sposare una principessa; ma aveva ad essere proprio una principessa vera. Fece dunque il giro del mondo per trovarla: - nè di principesse c'era penuria: ma non poteva mai sincerarsi se fossero vere principesse; sempre qualche cosa in esse gli pareva sospetto. E così se ne tornò a casa, afflittissimo per non aver trovato quello che desiderava.
      Una sera, il tempo era orribile; i lampi s'incrociavano, il tuono rumoreggiava, la pioggia cadeva a torrenti: uno spavento! Fu picchiato alla porta della città, ed il vecchio re si affrettò ad aprire.
      Era una principessa. Ma, Dio mio! com'era conciata dalla pioggia e dal vento! L'acqua le gocciolava dai capelli e dalle vesti, le entrava dall'orlo delle scarpe e le usciva dalle suole. Pure, dichiarò di essere una vera principessa.
      Non dubitare che tra poco lo sapremo!
      - pensò la vecchia regina; ma non disse nulla. Andò nella camera, disfece il letto, e mise un pisello sul fondo del fusto. Poi prese venti materasse e le distese sul pisello, e poi venti piumini, e li pose sopra alle materasse. E fu quello il letto destinato alla principessa.
      La mattina dopo le domandarono come avesse passata la notte.
      Oh, malissimo!
      - rispose: "Non ho quasi potuto chiuder occhio in tutta la notte.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Dio