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      Vuoi che barattiamo?"
      Ben volentieri!
      - rispose l'uomo della vacca; e così fecero.
      L'affare era conchiuso, ed il contadino sarebbe potuto tornare indietro, poi che il suo viaggio non aveva più scopo; ma oramai, una volta stabilito di andare alla fiera, volle andarci, così, per dare un'occhiata; e tirò innanzi con la sua vacca. Camminava spedito, spedito andava l'animale, e così avvenne che di lì a poco raggiunsero un uomo che menava una pecora. Era una bella pecora, ben pasciuta, con una bellissima lana.
      Eppure, mi piacerebbe averla!
      - pensò il contadino. "Sull'orlo del nostro fosso, l'erba non le mancherebbe, e l'inverno si potrebbe tenerla in casa. In fondo, per noi sarebbe più pratico avere una pecora che una vacca. S'ha a far baratto?"
      Naturalmente, l'uomo della pecora fu più che contento, e così il cambio fu conchiuso, ed il contadino continuò la via con la sua pecora.
      Da un sentiero, che metteva capo alla strada maestra, vide venire un uomo con una grossa oca sotto al braccio.
      È un bel peso codesto, che tu porti!
      - gli disse il vecchio: "Quante penne, e quanta ciccia! Farebbe bella figura, posta a diguazzare nella nostra pozza col suo bravo nastro alla zampa! La massaia saprebbe allora a chi dare le sue bucce! Tante volte le ho sentito dire: Se avessimo un'oca!... - Ecco che ora potrebbe averla... E (perchè no?) l'avrà. Vuoi tu barattare? Ti do la pecora in cambio, e ti dico grazie per soprammercato!"
      Sì, l'altro barattava ben volentieri; e così fu affare fatto, ed il contadino s'ebbe l'oca.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345