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      Già undici volte ho avuto l'onore di assistere alla distribuzione dei premii e di dare il mio voto; mai, però, prima d'oggi mi era riuscito di far prevalere la mia opinione. Ho sempre seguìto nella votazione l'ordine alfabetico. Siatemi cortesi di un po' d'attenzione, e vi spiego subito come tutto proceda da un primo principio. Questa è la dodicesima votazione, dunque, e la dodicesima lettera dell'alfabeto è L, non è vero? Il primo premio andava dunque dato alla Lepre. Sulla stessa lettera L, chi veniva subito dopo la Lepre? la Lumaca; e alla Lumaca fu per ciò aggiudicato il secondo. La prossima volta toccherà alla lettera M. Bisogna far tutto con ordine e a base di calcolo: e, sopra tutto, bisogna partire da un principio stabilito."
      Veramente, io avrei dato il voto a me stesso, senza esitare, se non fossi stato fra i Giurati,
      - disse il Mulo, che aveva fatto parte del Comitato. "Non bisogna soltanto considerare la rapidità dell'andatura; ma anche tutte le altre qualità: per esempio, il carico che il candidato è capace di tirare. E nemmeno avrei dato singolare importanza a questo, nel caso presente; nè alla sagacità della Lepre nella sua fuga, nè alla furberia con la quale spicca a un tratto un salto da banda, per mettere gli inseguitori su di una falsa traccia, così che non sappiano più dove si va a nascondere. No! C'è qualche cos'altro di cui alcuni fanno gran caso, di cui non si può non tener conto. Voglio dire quello che comunemente si definisce il bello. Ed il bello ho avuto particolarmente a cuore.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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