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      Per ciò non lo vedono mai. Poi guizza dietro ad essi, soffia loro dolcemente sul collo, e allora incominciano a sentire il capino pesante. Ma non fa già loro alcun male, perchè Serralocchi vuol molto bene ai bambini. Soltanto, vuole che stiano quieti, come bisogna per ascoltare le novelle; e quieti non istanno sin che non sono a letto.
      Quando i bambini dormono, Serralocchi siede sul loro lettino. È un follettino elegante Serralocchi: ha una giubba di seta, ma è impossibile dire di che colore sia, perchè cangia dal rosso al verde al turchino, a seconda dei movimenti. Sotto ogni braccio porta un ombrello: l'uno, tutto dipinto a figurine, lo apre sopra ai bambini buoni, e allora sognano tutta la notte le più stupende novelle; sull'altro, non c'è dipinto niente del tutto; e Serralocchi lo apre sopra ai bambini che hanno fatto le bizze, e questi dormono come sassi, stupidamente, e quando si destano la mattina non hanno sognato nulla di nulla.
      Ora sentiremo come il folletto. Serralocchi venisse ogni sera, per tutta la settimana, a trovare un bambino, che aveva nome Hjalmar, e che cosa gli raccontasse. Sono sette novelline, perchè sette sono i giorni della settimana.
     
      LUNEDÌ
     
      Senti,
      - disse Serralocchi la sera, quand'ebbe messo Hjalmar a letto: "ora darò mano agli addobbi."
      Tutti i fiori che erano nei vasi divennero grandi alberi, alti alti, e intrecciarono i rami sotto al soffitto della stanza e lungo le pareti, così che la stanza parve trasformata in un bellissimo boschetto. Tutti, anche i più piccoli ramoscelli, erano coperti di fiori, ed ogni fiore era più bello di una rosa, ed aveva un profumo così dolce, così dolce, che faceva venir l'acquolina in bocca, tale e quale come la marmellata.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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