Pagina (288/345)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      In questo caso, dunque, il negletto fiorellino era assunto all'onorifico officio di profeta od àugure.
      Vedi?
      - disse il raggio di sole: "Vedi se hanno la loro bellezza? vedi se sono tenuti in pregio?"
      Sì... dai bambini!
      - rispose il ramoscello fiorito.
      Capitò nel campo una vecchina, e cominciò a scavare, con una lama di coltello spuntato e senza manico, intorno alla radice delle piante di soffioni e le sbarbò da terra. Voleva adoprarne alcune per farsene un infuso; altre ne voleva vendere al semplicista, per guadagnare qualche soldo.
      Ma la bellezza è qualchecosa di più alto!
      - disse il ramo di melo: "Soltanto i pochi eletti sono ammessi nel regno della bellezza. C'è differenza tra pianta e pianta, per l'appunto come c'è differenza tra uomo e uomo.
      Allora il raggio di sole parlò dell'infinito amore del Creatore per tutte le cose create, e della giusta ripartizione del tutto, nel tempo e nell'eternità.
      Sì, sì; tu la pensi così...
      - e il ramoscello scrollò i fiori.
      Ma in quel momento entrarono nel salotto parecchie persone, ed apparve la giovane contessa, che aveva posto il ramoscello fiorito nel vaso. Aveva tra le mani un fiore, o non so che altro, celato da tre o quattro grandi foglie, ravvolte intorno ad esso a guisa di riparo, perchè nessun urto, nessun soffio di vento potesse offenderlo. Il ramoscello di melo non era mai stato trattato con tante cure. Molto delicatamente, le grandi foglie furono scostate, - e... vedi un po'! - Ecco che apparve la pallina piumata del disprezzato soffione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





Creatore