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      Ora sono in posizione abbastanza brillante; ma una smania mi colse, di rivederla una volta ancora prima ch'ella muoia, - perchè anche lei, già, un giorno ha da morire. E poi volevo visitare ancora queste fredde regioni; la patria è sempre la patria... So ch'ella s'è presa un'altra ombra. Debbo pagare qualche cosa a cotest'ombra nuova od a lei? Non ha che a dirmelo."
      Ma sei proprio tu?
      esclamò l'uomo dotto: "Ah, questa è meravigliosa! Non avrei mai pensato davvero di aver a rivedere la mia vecchia ombra fatta uomo!"
      Mi dica dunque quanto debbo pagare,
      - ripetè l'ombra, "perchè non mi piace aver debiti."
      Ma che discorsi!
      fece lo scienziato: "Che debiti ci possono mai essere tra te e me! Goditi la tua libertà come qualunque altro! Mi rallegro di tutto cuore della tua buona fortuna! Siedi, vecchio amico, e dimmi un po' come sono andate le cose, e che hai veduto nei paesi caldi, e in quella casa misteriosa di contro alla nostra."
      Oh, glielo dirò volentieri,
      - rispose l'ombra; e sedette. "Ma in cambio ella deve promettermi di non dir mai ad alcuno in questa città di avermi veduto in altri tempi, e tanto meno che io sia stato la sua ombra. Ho intenzione di prender moglie, poi che ho mezzi più che sufficienti per mantenere una famiglia."
      Sta' pur tranquillo,
      rispose lo scienziato, "ch'io non dirò ad alcuno chi tu sia realmente. Qua la mano; te ne do la mia parola d'uomo onorato."
      E in cambio, si abbia la parola di un'ombra d'onore!
      - disse quella: nè meglio di così poteva parlare.
      Del resto, era proprio una meraviglia vedere che uomo in tutto punto fosse divenuta.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345