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      Ella notò subito come il nuovo arrivato fosse un personaggio molto diverso dagli altri: "Dicono sia venuto qui per farsi crescere la barba; ma io vedo bene la ragione vera: egli non può proiettare ombra."
      Una grande curiosità la prese, e per ciò intavolò subito conversazione con lo straniero, alla passeggiata. Come principessa, non era obbligata a far cerimonie; e per ciò gli disse addirittura, per prima cosa: "La vostra malattia consiste nel non saper proiettare ombra."
      L'Altezza Vostra dev'essere oramai molto migliorata!
      - rispose pronta l'ombra: "So che la malattia di Vostra Altezza era il vedere troppo chiaro ma la sua vista non mi sembra più tanto acuta. Ho un'ombra molto fuor del comune, anzi: non vede l'Altezza Vostra la persona che mi segue da per tutto? Gli altri hanno un'ombra ordinaria; ma io non amo quello ch'è ordinario. Tante volte diamo ai domestici, per la loro livrea, panni anche più fini di quelli che portiamo noi stessi; e così io ho permesso alla mia ombra di vestirsi come una persona a parte; già, Vostra Altezza può vedere che le ho concesso persino di tenersi un'ombra per suo conto. A dir vero, è un lusso che mi costa salato, ma mi piace di avere qualche cosa che gli altri non abbiano."
      Come!
      - disse tra sè la principessa: "Fossi davvero guarita? Ma questo è il miglior luogo di bagni che sia al mondo. L'acqua, già, al giorno d'oggi fa veri miracoli. Però non me ne voglio andare subito, perchè il bello viene ora. Quel forestiero mi piace assai. Pur che la barba non gli cresca.


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40 Novelle
di Hans Christian Andersen
pagine 345

   





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