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      E sì·lla àbbero Veneziani e presero drento missore Alberto della Scala de Verona; e fu mannato in Venezia, in presone. Anco sequitao la destruzzione e·lla ruvina de missore Mastino della Scala, lo quale fu tanto potente e tiranno che se voize fare rege de corona. E puoi perdìo onne cosa e venne a convenevile stato. La quale novitate fu per questa via. Po' la morte de missore Cane della Scala remase un sio nepote: missore Mastino abbe nome. Questo missore Mastino della Scala fu delli maiuri tiranni de Lommardia: quello che più citate abbe, più potenzia, più castella, più communanze, più grannia. Abbe Verona, Vicenza, Trevisi, Padova, Civitale, Crema, Brescia, Reggio, Parma. In Toscana abbe Lucca, la Lunisciana. De XV grosse citate fu signore. Parma venze a forza de guerra. Mentre che soa oste se posava sopra alcuna citate, derizzavali sopre quaranta trabocchi. Mai non se partiva, finente che non era signore. Voleva essere signore sì per forza sì per amore. Puoi mise pede in Toscana. Abbe Lucca e ingannao Fiorentini, donne Fiorentini li ordinaro quella ruvina la quale li venne de sopra. Puoi menacciava de volere Ferrara e Bologna. Una cosa faceva alli nuobili li quali li davano le citate, che·lli teneva con seco e davali granne provisione. Moiti erano li baroni, moiti erano li sollati da pede e da cavallo, moiti li buffoni, moiti so' li falconi, palafreni, pontani, destrieri da iostra. Granne era lo armiare. Vedesi levare cappucci de capo, vedesi Todeschi inchinare, conviti esmesurati; tromme e cerammelle, cornamuse e naccare sonare.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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