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      Quattro fuoro li regi de corona li quali questa iente guidavano. Lo primo fu lo re dello Garbo, lo re de Marocco, lo re de Bellamarina, in aitro nome de Trebesten, e lo re de Granata. Questi fuoro li regi de Saracinia. Vero ène che·llo re de Granata non venne con questi, ché sio reame ène drento della Spagna; ma quanno sentìo la forza passata de Saracini, sì se rebellao e mosse, guerra drento nella Spagna. Questi quattro regi con tanta iente muossero e passaro lo mare e liberamente se posaro in terra ferma. Sei iornate de terreno occuparo de Cristiani con cavalli, asini, muli, camielli, femine infinite, siervi, arme, fodero de pane e aitro arnese da guerra. Francamente passano e pono l'oste sopra una citate de Spagna la quale se dice Taliffa, e dicono che quella ène cammora loro. Nelli lati e spaziosi campi destienno li paviglioni e iaccio in campo. Per fermo assedio fare portano ignegni e trabocchetta. Grossa era la iente. Non dubitano. Alquanto magnano, bevo. Loro tammuri sonano. Deh, como granne romore faco! Haco ignegni da aizare scale, da iettare macine. Loro campo, dove posaro, avea nome Cornacervina, campo spazioso, abunnevole de acqua, lena e erva, anche forte, ca·llo fortificava uno fiume lo quale se dice Rigo Salato. Questo fiume desparte Taliffa da Sibilia. Da vero che in questo campo non forano venuti né potuti venire per la stretta valle la quale passaro canto la costa, se non fussi che nella entrata dello paiese se pattiaro con un granne e potente barone dello reame: don Ianni M


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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