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      Non demorao niente. Non voize avere speranza in solo lo finire per mare. Fece fare intorno a questo luoco uno cegnimento de muro de preta. Onne perzona mura caice, terra, prete della ruvina delle antique case, puro che vista aia de muro. Lo patriarca con uno nobile cavalieri francesco, nome Fiore de Belgioia, pusero li fonnamenti con loro mano. Fecero allo murato solo una porta inver' la Turchia. Guardava invierzo lo mare. Non avea muro. E cuoizero tanto terreno quanto fussi una piccola citatella. Là allocaro la iente. Vedesi capanne fare, la piazza, lo mercatale, lo cagno della moneta. Tal fao vidanna, tal venne, tal compara. Anche renchiusero drento acqua doice, viva fontana. Puoi fu fatto intorno a questo murato, per più fortezze, una fossa moito esmesuratamente larga, sì che, quanno era bisuogno, metteva lo mare intorno allo luoco. Se alcuna nave veniva per mare con grascia, secura non veniva, perché curzali de Turchi anche giravano lo mare. Moito danno facevano. Puoi che saputo fu che·llo luoco delle Esmirre era fonnato, allora la grascia veo dalle avitazioni intorno. Viengo con fodero quelli de Modone, quelli de Corone, quelli de Patrasso, quelli de Malvasia, quelli de Fogliara e quelli de Filadelfia. Quanno Morbasciano abbe saputo che·lla ponta delle Esmirre aveano venta Veneziani, mannao soie ambasciate per tutta Turchia. Tutta Turchia curre allo reparo. La adunanza se fao de Turchi alle fortezze della montagna invierzo Aito Luoco. Più 'nanti non viengo, salvo non fussi per badalucco fare.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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