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      Lo sio ire era temerario, senza utile, ca·lli Englesi stavano più fuorti che mai. Ira, tristezze e furore lo menavano. Allora li suoi baroni li fuoro intorno e presero lo cavallo per lo freno e voitaro la testa inver' de Parisci e sì·llo strascinaro a malo sio talento fine in Parisci; e là se posao. Lassaose fare doice forza e fece lo meglio e mustrao lo animo de volere fare. Ora non è chi tenga campo per lo re de Francia. Lo campo remase alli Englesi. Li Englesi non se diero alla robba. Anche fecero una cosa moito notabile. Bene da tre dìe po' la sconfitta non se trassero arme da duosso, non descesero da cavallo. Non se partìo stennardo regale de campo. Non se mosse alcuno della guardia. Puoi che viddero che omo nullo contradiceva, le locora erano secure de aguaito, allora una parte ordinata se deo alla robarìa, allo arnese guadagnato, a spogliare le corpora morte. Ecco quella nobilissima sconfitta fatta in Francia alla villa de Carsia. Sessanta milia uomini muorti in campo. Moiti fuoro li presoni. Muorto lo re de Boemia, capitanio generale della oste, lo conte de Lancione de Valosi, Aloisi conte de Flandria e aitri baroni assai. Milli e cinqueciento para de speroni d'aoro se trovaro li Engles
      i guadagnati, senza le aitre milli e treciento banniere prese nella rotta. Li milli Todeschi ne fuoro portati in Parisci con carrette. La maiure parte dello cuorpo dello re de Boemia fu portata: gran parte ne era guasta. Queste corpora ne iessiro nude de campo a Parisci alla sepoitura.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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