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      Allora comenzao lo Tevere a crescere e non descresceva niente. Innelli dìe fra Onniasanti e Natale, forza da dìe otto, durao lo crescere dell'acqua la quale terribilemente iessiva li usati tiermini dello lietto dello sio canale. Allora empìo tutta la pianura la quale iace intorno alla citate de Roma, puoi la maiure parte drento e de fore. Maraviglia ène e cosa mai non odita da Romano. Tutta la pianura de Roma nota. Soli sette cuolli se pareno non occupati dalla acqua. Questi so' li tiermini e·lli confini de tale diluvio in Roma, e dico brevemente. In prima, la piazza de Santa Maria Rotonna era tanto piena che per nulla via per essa se poteva ire, né a pede né a cavallo. Anche nella contrada de Santo Agnilo Pescivennolo venne l'acqua fi' alla contrada delli Iudiei, la quale vao alla piazza delli Iudiei da priesso a l'arco lo quale vao alla piazza delli Savielli. Anche in Colonna pervenne l'acqua fi' allo Folserace, lo quale stao a Santo Antrea de Colonna, dove stao la granne colonna. Anche porta dello Puopolo notava per tale via, che per nullo modo ad essa se poteva ire. Item lo campo dell'Austa tutto stava pieno. Item a Santo Trifo exuberao fi' allo aitare e empìo la chiesia. Anche entrao lo monistero e·lla chiesia delle monache de Santo Silviestro dello Capo. E chi voize ire alle donne, gìo colla sannolella. Item entrao lo monistero de Santo Iacovo de Settignano per la via de Tristevere in tale muodo, che tutto lo luoco e·lla chiesia notava nell'acqua, e occupao tutto lo coro collo aitare.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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