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      E puoi parlao allo puopolo, e in quello parlamento se fece confermare e fece fermare tutti suoi fatti, e domannao de grazia dallo puopolo che esso e·llo vicario dello papa fussino chiamati tribuni dello puopolo e liberatori. Allora li signori voizero fare una loro coniurazione contra lo tribuno e·llo buono stato: non fuoro in concordia; la cosa non venne fatta. Quanno Cola de Rienzi intese che la coniura delli baroni non venne ad effetto per la discordia loro, allora li citao e mannaoli lo editto. Lo primo che venne allo commannamento fu Stefano della Colonna, figlio de missore Stefano. Entrao lo palazzo con pochi. Vidde che·lla rascione se renneva ad onne iente. Moito era lo puopolo lo quale in Campituoglio staieva. Teméo e forte se maravigliao de sì foita moititudine. Lo tribuno li iessìo denanti armato, e sì·llo fece iurare sopra lo cuorpo de Cristo e sopra lo Vagnelio de non venire contra allo tribuno e alli Romani, e de fare la grascia, e tenere le strade secure, e non recettare latroni né le perzone de mala connizione, anche de favorare alli orfani e alli pupilli, e non fraudare lo bene dello Communo, e comparere armato e senza arme ad onne soa petizione. Data licenzia a Stefano, venne missore Ranallo delli Orsini, puoi Ianni Colonna, puoi Iordano, puoi missore Stefano. Non iamo più lontano: tutti li baroni li iuraro obedienzia con paura, allo buono stato, e offierzero le loro proprie perzone e·lle castella e·lli vassalli in sussidio della citate. Francesco de Saviello fu sio speziale signore: nientedemeno venne ad iurare subiezzione.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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