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      Allora lassao lo profietto, perché non era sano della perzona; tenne in staio lo figlio. Allora li puopoli lo comenzaro ad abannonare e·lli baroni, e non tanti tanti ivano a corte per la rascione como solevano. Allora impuse la data dello sale; voleva pecunia per sollati. Nientedemeno missore Iordano de Marini non cessava de infestare onne dìe, e prenneva e derobava la iente. De presure se mormorava. Era lo tiempo dello autunno, là dopo le vennegne. Lo grano era caro, valeva lo ruio sette livre de provesini. Questo tolleva la pecunia a chi l'aveva. Missore Iordano predava. Lo puopolo male se contentava. Lo legato cardinale, dello quale de sopra ditto ène, lo maledisse e iudicaolo per eretico. Puoi compuse colli signori, cioène con Luca Saviello, Sciarretta della Colonna, e davali in tutto favore. Allora le strade fuoro chiuse. Li massari delle terre non portavano lo grano a Roma. Onne dìe nasceva uno romore. Era in quello tiempo in Roma uno conte cacciato dallo regno: aveva nome missore Ianni Pepino, paladino de Aitamura, conte de Minorvino. Questo paladino demorava in Roma, perché soie grannie e boganze non potevano patere li regali de Napoli. Cum familia sua degebat Rome. Missore lo conte paladino in quello tiempo fece iettare una sbarra in Colonna. Esso fu lo capo della rottura drento de Roma. La sbarra fu iettata sotto l'arco de Salvatore in Pesoli. Una notte e uno dìe sonao a stormo la campana de Santo Agnilo Pescivennolo. Uno Iudio la sonava. Non ce traieva alcuno a rompere questa sbarra.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
pagine 236

   





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