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      Fatta la scommunicazione per lo vescovo, lo vescovo, receputa alcuna iniuria, vituperosamente se assentao. Allora lo capitanio costrenze la clericia a celebrare. Celebrano li moiti essenno interditti, quattordici chierici religiosi, sette seculari. Otto, li quali non voizero celebrare, recipero lo santo martirio. Sette ne fuoro appesi per la canna, sette ne fuoro scorticati. Era incarnato con Forlivesi, amato caramente. Demostrava muodi como de pietosa caritate. Maritava orfane,
      allocava poizelle, soveniva a povera iente de soa amistate. Vengo alla guerra. Don Gilio Conchese de Spagna fece sio fonnamento e residenzia in Ancona. E per avere più fortezza bannìo la crociata. Io la odìi predicare. Remissione de pena e colpa a chi prenneva la croce o chi faceva aiutorio. Ora ne veo lo legato sopra allo cane capitanio de Forlì, Francesco delli Ordelaffi. 'Nanti che lo campo fusse puosto, apparecchiaose tutte cose necessarie all'oste. Lo legato mannao vescovi e cavalieri e aitra iente bona, che predicassino lo capitanio che non volessi perseverare in tale errore. La predicazione quetamente odìo. La notte iessiva fòra de Forlì e predava terre della Chiesia. Menava preda e presoni. Aitra resposta non faceva. Lo legato, conoscenno lo animo indurato de Francesco delli Ordelaffi, puse lo campo sopra la citate de Cesena. Li Malatesti erano caporali e connuttori dell'oste. Dodici milia fuoro li crociati, trenta milia li sollati. Doi uosti fuoro, onneuno per sé. Fece l'oste granne guasto e dannaio.


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Cronica - Vita di Cola di Rienzo
di Anonimo romano
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