Pagina (193/421)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Guardatevi bene dal farlo. Non voglio saperne di legarmi ad una donna.
      - È tale la tua decisione?
      - Tale.
      Antonio Emili non era uomo di molte parole. Visto che il figliuolo non voleva prender moglie, sentendo il bisogno assoluto d’aver in casa una massaia e giudicandosi abbastanza forte in gambe per provvedervi da sé, si cercò una sposa e la rinvenne.
      Una sera rientrando in casa disse al figliuolo:
      - Ti avverto Andrea che mi sono trovato una moglie.
      - Per me?
      - Non per te, per me.
      - Siete impazzito?
      Antonio non era uomo di sopportare una ingiuria da chichessia, e tanto meno dal figliuolo. Batté i pugni sul tavolo e domandò all’Andrea:
      - Con chi parli?
      - Con voi, rispose l’altro audacemente.
      - Se mai ci avessi a ridire, puoi andartene anche subito - tuonò il vecchio, frenandosi a stento.
      - Sono in casa mia.
      - Pidocchioso maledetto, sei in casa di tuo padre: ché tua madre buon’anima non ha avuto il becco d’un quattrino, e quanto posseggo è mio, assolutamente mio.
      - Non camperete mica sempre, né ve la porterete mica all’altro mondo la roba vostra.
      - Posso regalarla a chi mi pare.
      - Apposta non voglio che prendiate un’altra moglie.
      - Ah! tu non vuoi? esclamò sbuffando Antonio Emili. Aspetta.
      Ed afferrato pel bavero della giacca il gracile Andrea, lo sollevò al di sopra della tavola, lo portò fino alla porta, apertala lo buttò fuori e richiusala tornò a sedere.
      Di temperamento bilioso, sanguigno, l’Antonio Emili era di carattere estremamente impetuoso, ma buono di fondo.
      Terminato di mangiare quel po’ di cena che si erano preparata, prese il lume ed uscì fuori per andare in cerca del figliuolo, ma per quanto frugasse e rifrugasse nei dintorni, non gli venne fatto di rintracciarlo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Mastro Titta il boia di Roma
Memorie di un carnefice scritte da lui stesso
di Anonimo
pagine 421

   





Emili Andrea Andrea Antonio Emili Andrea Antonio Emili