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      E veggendo l'abate questo dormire così lungo e forte, e' comincia a pregare Iddio per loro, e subito si destorono e l'abate disse loro: "O frati miei, voi avete perduto molto delle vostre ore e 'l tempo da lodare Idio, per cagione del dormire che voi avete fatto; egli è buono che noi ci partiamo e andià' via di qui e fuggire questo pericolo; acciò che nonn-aveg[na] peggio Idio ci à dato cibo da potere vivere e noi per incordigia della gola pare che noi vogliamo morire; a me pare che noi ci partiamo di questa isola". Onde tolsono della roba da mangiare di questo luogo sofficientemente, cioè del pesce dell'erbe e delle radici e dell'acqua, e tolsonne tanta che bastò loro infino al giovedì santo, e non bevevano di quella acqua se none una volta el dì, e così non fe loro niuno obligamento, e ubidirono l'abate che l'aveva loro imposto.
      Ed entrarono in nave con fornimento che bisognava, e levano la [ve]la e cominciano a navicare; subito ebbono buon tempo, e durò tre dì, e in capo di tre dì e' trovòno l'acqua del mare tutta apresa a modo di gelatina, e non pare che ella si movesse onde i frati furono molto dolenti, e l'abate disse a' frati: "Tenete i remi apresso a voi in nave e lasciate suso la vela, che la nave vada dove piace a Dio, ed elli ci governerà".
      E fatto questo la nave andò aviluppandosi per mare bene venti dì, e poi gli venne un buono vento inn-aiuto verso el levante: e' frati levarono su alta la vela e cominciorono a navicare via dui dì.
     
     
     
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      COME FECIONO EL GIOVEDÌ SANTOE LA CENA DOMINI E 'L PROCURATORE


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La navigazione di San Brandano
di Anonimo del X secolo
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