Pagina (13/97)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Arturo, fermo, conservò il suo sangue freddo, e restò impassibile.
      Mio padre si sforzò di calmarsi; quindi disse:
      - Parlate!
      - Ho ricevuto un ordine di partire posdomani per Capua. - Prego V. S. a volermi concedere che resti in Napoli.
      - Osservate gli ordini che vi vengono dati.
      - Ho i genitori avanzati in età, che reclamano la mia assistenza. Signor colonnello non vogliate dar loro questo dispiacere.
      - Signor tenente, non sono i vostri genitori che reclamano il vostro soccorso... Non mentite!
      - Io non mentisco, dico la verità. - Ella parla ad un uomo d'onore.
      - Silenzio! urlò mio padre. Silenzio! - e dopo breve. pausa soggiunse, uscite!
      - Ella revochi l'ordine!...
      - Ma nel parlare, in tal guisa ad un vostro superiore, io non trovo altra scusa, che qualificarvi per pazzo...
      - Io pazzo! urlò alla sua volta Arturo, io pazzo!... Ma signor colonnello voi mi oltraggiate, e rivestito di una divisa, qualunque siasi, non soffro oltraggi.
      Mio padre indietreggiò d'un passo. La fisonomia di Arturo era giunta a tal grado di furore, veramente da incutere timore: mio padre credè bene prendere un tono meno austero e più pacato, e soggiunse;
      - Signor tenente, il vostro contegno mi darebbe il diritto di castigarvi col massimo rigore: ma perchè non abbiate a dire che abuso della mia autorità, mio malgrado, capite, ci passo sopra. Se continuaste però, saprei farvi pentire dell'arroganza vostra.
      - Signor colonnello, conosco da me stesso d'essermi male diportato verso un mio superiore; ma trovo ingiusto, e fuor di ragione di tramutarmi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





Capua Napoli Arturo Arturo