Pagina (19/97)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Io sarei uscita modestamente abbigliata, così la mia gita non sarebbe notata. Il tragitto era breve, l'ora, di sera avanzata; quella appunto in cui mio padre andava in vari convegni, da dove non ritornava che tardissimo.
      Il progetto era fatto, bisognava che lo ponessi in esecuzione. - Non senza un forte timore, una sera mi accinsi all'opera; ma il vivo desiderio di rivedere Arturo m'infuse tanta energia, che uscii e mi recai alla di lui abitazione. Salii due piani; ma nell'atto di picchiare m'assalì un tremito sì convulso, che non mi sentii la forza di afferrare il campanello. Mi decisi di tornare indietro, e riscesi la prima scala. Pentita la risalii, e presa da una vertigine, mancò poco che non cadessi, fui costretta ad appoggiarmi al muro. Riavuta un poco, afferrai il campanello e sonai. Di lì ad un momento, la porta s'apri, ed una voce domandò:
      - Di chi cercate?
      - D'Arturo. Ho bisogno di parlargli.
      - Chi siete?
      A questa domanda non seppi che rispondere. Mi trovai confusa. Balbettai non so quali parole.
      La madre di Arturo, che era dessa appunto che facevami simili interrogazioni, mi chiese nuovamente chi fossi e che volessi, perchè Arturo si trovava così aggravato, da non permettere che alcuno lo disturbasse. Così aveva ordinato il medico.
      - Ebbene, buona signora, andate a lui, e ditegli se ha caro di rivedere Maria. Essa alzò le spalle, e per condiscendenza si allontanò. Sentii aprire un uscio; sentii dirglisi che alla porta vi era una giovine desiderosa di vederlo, per nome Maria.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





Arturo Arturo Arturo Arturo Maria Maria