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      Io che allevata rigidamente, e che teneva il mio onore, e il mio decoro come cose preziose, io che aborriva il chiostro come il diavolo la croce, poteva restarmene lì a vegetare fra le dissolutezza monacali? Anzichè esserne allettati i miei sensi, provarono invece un tale disgusto che non ebbi pace fino a tanto che non mandai ad effetto il mio proponimento. - Ferma nella mia volontà, finalmente mi vi decisi, aspettandone le conseguenze.
     
      CAPITOLO VII.
     
      Rivelazione.
     
      Presi i due libretti osceni e la lettera amorosa del reverendo, involtai il tutto in un foglio, e lo suggellai: quindi scrissi la seguente:
     
      Carissimo Padre,
     
      Alla presente, unisco un piccolo involto di scritti, che vi degnerete leggere attentamente, onde vi convinciate della educazione che le giovani ben nate ponno apprendere nei chiostri. Mi limito a farvi noto questo piccolo saggio, bastante però ad illuminarvi, che chiostro e postribolo sono sinonimi. La lettera è scritta. e a me diretta dal mio confessore.
      Tralascio di notificarvi molte cose, temendo di offendere la vostra suscettibilità.
      Dopo ciò, padre mio, io vi domando, se sarete tanto crudele di prolungare la mia prigionia, in un luogo ove l'anima si deturpa, e i sentimenti dell'onestà si trascinano nel fango.
      Aggradite i pochi dolci che vi offre la vostra affez.a figlia
     
      MARIA."
     
      L'involto, lo misi in fondo di un panierino, sopra cui accomodai simmetricamente vari pasticcini, biscottini e ciambelle, pregando la donna del Monastero (previo ordine della badessa), recarli a mio padre.


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





Padre Monastero