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      Rispondete.
      - Signorina, non è lecito dunque uno scherzo innocente?
      - No.
      - Siete caparbia - inesorabile.
      - Vedete che non ne azzeccate una? - Ve lo provo. - Se io vi dicessi: stanotte ho parlato con un giovine; non l'ho toccato; ma ci ho passato un'ora in innocenti ragionamenti, mi direste voi che ho fatto bene?
      - Non potrei dir ciò.
      - Or dunque il vostro caso è analogo,
      - Ma avvi una bella differenza da un ministro di Dio ad un profano.
      - Il ministro di Dio ed il profano, sono uomini entrambi... eguali in faccia ad esso, e se vi passa una differenza è questa: il profano rispetta altrui, e non abusa della sua posizione per accalappiare o metter in pericolo l'onore di una fanciulla. Il prete invece disconosce il rispetto dovuto, e tende agguati cuoprendoli col lembo interminabile della religione. Se dunque voi volete essermi benviso, non fatemi più smorfie; anzi dovete impormi che mi confessi tre sole volte la settimana, e non ogni dì come esige la mia maestra. Altrimenti mi sceglierò altro direttore. Il prete annui. - La maestra andò sulle furie... ma i preti nei chiostri, lo ripeto, sono onnipossenti.
      Una mattina in sull'albeggiare fui svegliata da grida e pianti. Credeva sognare. Ma mi accorsi poi che quanto udiva non era che la realtà. Mi posi in ascolto per sentire se poteva capire la causa di quei lamenti. Nulla potei comprendere. Intesi soltanto... morta, morta.
      Spaventata mi alzai, mi vestii, e fatto capolino all'uscio, interrogai la prima che mi si presentò, di quanto accadeva.


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





Dio Dio