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      Per dare dunque al lettore un'idea della castità delle monache, anzichè parole, racconterò dei fatti.
      Io sorpresi un'educanda abbracciata con un chierico che si ricambiavano baci ardentissimi. - Finsi non accorgermene, e reclamai alla badessa; ma questa risposemi bruscamente:
      - Lasciate fare. Cosa ne importa a voi! badate ai fatti vostri! anche coloro che vivono qui son di carne e d'ossa.
      - Come! replicai io meravigliata, voi approvate simili lordure?
      - Oh! voi che sembrate tanto scandalizzarvi chi sa che non facciate peggio.
      - Mi maraviglio di quanto dite. Sul conto mio credo, che non siavi nulla da apporre.
      - Meglio per voi.
      E mi voltò le spalle.
      Una monaca per nome Angelica, di forme peregrine, di sera venne a chiamarmi dicendo sentirsi fieri dolori. La ricondussi nella sua camera, e mentre mi accingeva a chiamare l'infermiera, colle lacrime agli occhi mi confessò esser gravida. Infatti partorì sul fare del giorno. Fu assistita di tutte le cure. L'accaduto non fu divulgato; ma consumato nel più alto mistero. Non so cosa fecero del neonato; ma se non erro fu gettato in una fogna del convento. La suora Angelica, appartenente a ricca famiglia, fu, dietro non so quali mene, dopo due mesi, licenziata dal convento.
      Un'altra bella giovanetta monaca andava di giorno in giorno perdendo la freschezza della sua carnagione, subentrandole un colore giallastro. - Seppi dall'infermiera, buona, e veramente pia religiosa, che era attaccala da un male, che non ho il coraggio di dire.
      Fu d'uopo invocare il soccorso del medico, e dopo le più assidue cure, riebbe la sua salute.


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





Angelica Angelica