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      Quindi accostandomisi vieppiù, mi mormorò all'orecchio:
      - È vicina l'ora d'un santo riscatto per la patria. Se non fallisce, noi ne potremo approfittare per la nostra libertà, se fallisce fuggiremo in qualche libera terra... in America... in Inghilterra. - Ci siamo intesi?
      - Ne riparleremo.
      - E quali speranza mi date?
      - Per ora nessuna. - Lasciate che vi rifletta sopra. - È un passo ardito... potrebbe riuscirmi fatale. - Non vi fate sopraffare da un vano timore. Nei pericoli estremi, ci abbisognano estremi rimedii. - Stando qui, la vostra esistenza illanguidisce e si spenge; il vostro cuore si spezza. Sortite dunque da un luogo che non vi promette nulla di buono... neppure la salvazione dell'anima.
      - I vostri consigli, Celso, non li disprezzo, ne farò tesoro, e quanto prima vi farò consapevole di una determinazione. - Anch'io son persuasa che la clausura, il quietismo mi spingono innanzi tempo alla tomba, conosco che trascino un'esistenza disperata e trista... e che ho bisogno di libertà, d'azione, di luce...
      - Voi conoscete tutto questo, e siete sospesa ad una scelta, che...
      - Io ho tutta la stima per voi, Celso; ma voi pure dovete riflettere al mio stato. - Io sono una povera abbandonata... che farei sola nel mondo?...
      - Sola?... Dunque io non conto per nulla? Non capite che io vi farei mia sposa?... Che vi renderei una donna pienamente felice?
      Il rumore dei passi della conversa si faceva sentire. Interrompemmo il nostro dialogo. Gli stesi la mano, egli la strinse affettuosamente, e a voce bassa, disse:


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





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