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      Di quando in quando ridiveniva maniaca, e dopo due o tre giorni tornava calma, taciturna, immobile. Durò in questa vita diciotto mesi. Morì per essersi tagliata la gola.
      E troppo lungo sarebbe il narrare tali fatti dolorosi.
      O filosofi, o riformatori, pensate che buona parte del genere umano attende da voi delle grandi riforme. Voi dimenticaste la donna, la vostra compagna, la vostra. gioia il sogno vostro. - Vili egoisti! La donna che voi dovevate sorreggere, proteggere, la lasciaste agonizzare, spasimare nell'isolamento e nel più gretto abbandono. - Riparate a tanto torto! Tuoni la vostra voce fintantochè il tiranno delle coscienze, il satrapo di Roma non si commuova, e non ripari a tanto male. - I nostri tempi lo vogliono!
     
      CAPITOLO XIII.
     
      1848.
     
      Dopo di avere annodato la relazione con Celso, la vita del monastero mi divenne insopportabile in guisa, che persi la poca pace che vi godeva. Aveva promesso a Celso di seguire i suoi consigli. Ma come fare? Consigliatami col noto chierico, il quale godeva il titolo d'abate, e confessore nel monastero stesso, questi mi aveva detto di avanzare una domanda al Pontefice Pio IX, allegando il motivo della salute. Ciò feci; Celso pensò a fornirmi del certificato medico, ed inviai al Papa la domanda.
      Era stata eletta abbadessa una giovine e ricca matrona.- Fu esaltato alla curia arcivescovile di Napoli il cardinale R., giovine di età, e di fama non troppo illibata. -
      Nella prima visita che fece al convento, mi domandò. - Vi andai.
      Mi benedisse come d'uso, dopo d'essermi inginocchiata.


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





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