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      Il mio cuore non è morto. L'anima mia aspira sempre a quella libertà predicata da Colui, che voi anzichè seguirne i precetti, rinnegate.
      - Signora, voi ardite troppo.
      - Sì, ardisco, Eminenza.
      - E voi vi sentile sì forte da provocare una lotta meco?
      - Sì
      - Badate, rispose con voce sommessa, ve ne pentirete. Son caparbio ed inflessibile.
      - Ed io lo sono più di voi.
      - Vedremo!
      La mia risoluzione da questo momento fu presa. - Scrissi a Celso che era pronta a seguirlo anche negli antipodi, quando egli riuscisse ad aprirmi un varco.
      Celso risposemi che avessi atteso, che quando l'ora sarebbe opportuna me ne avrebbe avvisata.
      Le sorti d'Italia volgevano a completa ruina. I miglior patriotti in terra. straniera e libera cercavan rifugio.
      Improvvisamente Celso mi fece sapere, che la notte seguente fossi sortita, ch'egli era costretto ad emigrare. All'una dopo mezzanotte egli mi attendeva precisamente dalla parte opposta dell'ingresso del convento. - Questa notizia improvvisa mi gettò in un caos d'imbarazzi. Come fare? Donde uscire?... Mancò poco che non ismarrissi la memoria. L'agitazione violenta a cui era in preda non mi permetteva neppure di ordinar le mie idee per misurare il passo che doveva fare. Invocai l'aiuto di Dio! Mi chiusi in camera costernata, smemorata. Cercai il mio coraggio. Le parole del Cardinale, l'amore della libertà, la parola data a Celso infusero nel mio animo quel coraggio che momentaneamente aveva smarrito.
      Gettato ogni vil timore da banda, decisi di sortire dall'organo, al quale vi si poteva entrare per un andito.


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





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