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      L'abate intanto lavorava indefessamente, ed una mattina mi chiese se io era pronta ad effettuare la fuga.
      - Quando vogliate son pronta, risposi con franchezza.
      - Dunque domani a notte, verso le ore due siate alla finestra.
      Lasciata da banda ogni ubbia, questa volta mi mostrai pił coraggiosa e pił risoluta. Attesi impaziente l'ora fissata. Cercai di allontanare dalla mia fantasia tutti quei dubbi, che sogliano insorgere in tali critiche circostanze. Non ebbi in mira che l'utile mio, che il momento fortunato di associare la mia esistenza a quella di un uomo che mi aveva serbata una fede intemerata.
      Giunse finalmente l'ora stabilita. Era la notte del 1° gennaio 1860. Il cielo, nuvoloso e nero. minacciava la pioggia. Un forte vento fischiava da far tremare le case. Questa circostanza rendeva sempre pił facile l'esecuzione del mio progetto, essendochč le monache stessero per il timore pił chiuse, e meno potessero sentire il rumore dei miei passi.
      Leggiera, leggiera come un'ombra, passo per i lunghi dormitorii, i quali in quell'ora trovavansi quasi nell'oscuritą. Qualche fiammella appesa a delle immagini, che sono a capo dei corridoi, gettava di quando in quando un debole getto di luce, e poi tutto tornava all'oscuro. Rapidamente scendo, traverso pił rapidamente una stanza, poi un'altra. Infilo un lungo e tortuoso andito a tentone, quindi imbocco nella sospirata legnaia. Mi arrampico su le fascine, cautamente mi affaccio e mi pongo ad origliare; l'oscuritą non mi permetteva di scorgere anima viva.


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97