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      Il cuore mi batteva violentemente, e mentre era in preda ad un'ansietà mortale, mi sembrò sentire un lieve rumore. Col pugno della mano batto sul davanzale due colpi. Il rumore cessò: torno a picchiare, ed allora odo avanzarsi un uomo alla finestra.
      - Siete pronta? mi domandò un'esile voce da me conosciuta.
      - Sì.
      - All'opra.
      Sporgo le gambe fuori della finestra; appoggio il corpo sul davanzale e mi ciondolo. L'abate tosto mi pone sotto ai piedi la scala, e tosto che io vi ho assicurati i piedi, rapidamente scendo a terra.
      - L'abate leva la scala, e la ripone nella fogna. Quindi appoggiata al suo braccio, mi conduce in sua casa.
      Egli aveva di già preparato un passaporto per Livorno: l'indomani mi fece vestire da frate, e la sera, alle ore 9, ci recammo nel vapore postale, che partiva precisamente alle ore 10 per Livorno, Genova e Marsiglia.
      Il mare era quieto, il cielo stellato, e il vapore solcava l'acque con una rapidità prodigiosa.
      Il 4 gennaio mettemmo piede in Genova. Il mio cuore si schiuse, il timore si dissipò, e ormai mi sentiva felice. Calcava libera terra!
      Celso era prevenuto dal nostro arrivo; ma non ne sapeva il giorno preciso, perciò quando a lui ci presentammo restò sorpreso fra la maraviglia e la gioia e ci accolse a braccia aperte. - In un attimo vidi cambiati gli abiti di cappuccino in quelli di elegante signora.
      Il 5 l'abate** celebrava la Messa, e ci univa in santo Matrimonio. - Mi svincolava così da un voto e mi legava ad un altro. Ma qual diversità però, fra il voto Monastico e quello del Matrimonio!


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





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