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      Mio caro Amico,
     
      Vi rimetto il manoscritto, per farne quell'uso che credete. - Avvertite che invece di Misteri del Chiostro, vi ho aggiunto "I nuovi Misteri" per non confonderli con quelli della mia ex consorella, la signora Caracciolo, che meglio assai di me ha saputo sceneggiare, e ritrarre al vivo la vita, i costumi, e gli errori dei chiostri.
      Io però non voglio paragonare questo mio lavoro a quello della signora Caracciolo. - Senza gare, senza invidie, pubblico soltanto queste mie memorie pel bene dell'umanità tutta: prego soltanto i lettori a meditare i fatti, non lo scritto.
      So bene che le mie parole saranno gettate al vento. Gli uomini fanno senno troppo tardi - Ma intanto al Parlamento Italiano, fra non molto, si agiterà la gran quistione dell'abolizione de' conventi. Spero che i propugnatori di sì santa impresa trionferanno, e prima di chiudere gli occhi avrò il conforto di vedere abbattuti quegli antri ove racchiudonsi tante infelici, quei ricoveri che contano tante vittime, que' luoghi ove la superstizione e l'egoismo condannano tante poverette a finire una vita di stenti e di ambasce, quelle mura che racchiudono un'iliade di delitti e d'infamie.
      Voglia Dio esaudire il voto ardentissimo del mio cuore, e se avrò contribuito in poca parte anch'io a questa santa e nobile impresa, mi stimerò contenta di avere passato i più begli anni miei nell'amarezza e nell'affanno.
      All'opera dunque, abate mio, io vi ho dato la materia, voi dategli la vita; non vi stancate, nè arrestate: progredite, risoluto e intrepido, nella via in cui ci troviamo per toccarne la meta.


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





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