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      - Vi riconosco benissimo.
      - Or via dettate la punizione che credete infliggermi.
      - Voi siete in vena di scherzare, signora mia; io conosco i miei doveri. Voi ora non siete più mia dipendente...
      - Per grazia di Dio sono libera, e non dipendo più dagli uomini dalle nere sottane e dal cuore più nero d'un tizzone.
      - Non avete mai dimenticato il sarcasmo.
      - Voi altri avete mai dimenticato l'impostura e l'ipocrisia?
      Vedendosi il povero cardinale ridotto a fare una puerile figura, pensò di cambiar idea, e soggiunse:
      - Siete felice del vostro stato?
      - Felicissima.
      - Ebbene, allora dimenticate il passato, nè vi pensate più.
      - Mi forzerò; benchè non sia cosa troppo facile; ma voglio vendicarmi.
      - Con qual mezzo?
      - Pubblicando le mie memorie.
      - Voi non lo farete.
      - Sono decisa.
      - Non sarete creduta. Le vostre memorie passeranno per un romanzo.
      - Chi lo sa?
      - E quale scopo credete di ottenere?
      - Null'altro che far conoscere la vita del chiostro... le virtù delle spose di Cristo... le mene dei sacerdoti, e tutte le nefandità che vi si commettono.
      - Vi farete biasimare.
      - Non lo credete, cardinale. Siate anzi certo che sarà più creduta la mia bugia che la vostra verità. - I tempi sono molto cambiati. - Il vostro ragno è caduto, e non siete altro che cadaveri.
      - Oh!... Signora, voi azzardate parole, che, che... infine non son che parole.
      - A voi giova dire e sperar così. - Intanto mi sembra che le cose si traducono a' fatti, e niuno può negare, neppur voi, che il dominio temporale ha perduto il cento per cento.
      - Chi lo sa?


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I Nuovi Misteri del Chiostro Napoletano scritti da un'ex monaca e pubblicati dall'abate **
di Anonimo
Tip. Guigoni
1871 pagine 97

   





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