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      In verità che a tale potenza di logica, a tale meravigliosa eloquenza, a così mirabile talento, nello scoprire la prodigiosa mano di Dio, ove noi profani non ne iscorgiamo la menoma traccia, mi fa dire di voi quanto un brillante scrittore disse del vostro amico il teologo dell'Univers: alcuni lo dicono un mostro, io lo chiamerò una curiosità. Qui però la Civiltà cattolica è d'uopo che convenga con noi, che era ben del suo più perfetto lo zelo, più avanzate le idee di quel missionario accennato da Luigi Aloury, il quale nelle lontane e selvagge regioni in cui esercitava le sue missioni, dopo aver battezzato i teneri figli degl'infedeli, li uccideva strozzandoli per salvare l'anima loro dalle eterne fiamme. Il ragionamento di questo pietoso missionario era presso a poco uguale a quello del nostro teologo, ma la sua risolutezza era ben più gagliarda. A lui mancavano i carabinieri da ordinar loro il ratto, mancava un collegio di Catecumeni per educarli cristianamente, e posto fra la terribile alternativa di usare la crudeltà di lasciare quelle anime innocenti alle seduzioni dei suoi, ed esposti alla dannazione eterna, all'altra crudeltà di uccidere quelle tenere creature, nel suo ardente zelo pel salvamento delle anime nulla di più logico e di più ragionevole che attenersi alla crudeltà di uccidere il corpo dei battezzati, piuttosto che dannarne l'anima. Il sentimento di umanità veniva eliso come dite stupendamente voi rapporto alla paternità della Chiesa, in confronto a quella del genitore, veniva eliso diciamo da un altro sentimento più poderoso e più sacro, quale è quello della glorificazione della religione di Cristo e del salvare l'anima improntata d'un incancellabile sacramento.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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