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      A tutte le vostre asserzioni, sulle quali si appoggia quella suprema necessità, quell'obbligo sacrosanto di non staccare dalle braccia del S. Uffizio quel vostro piccolo neofito, non potrebbe qualcuno ostinarsi a far credere ai lettori del vostro giornale, con tutti i mezzi possibili di convinzione, o coll'intervento puro e semplice degli attori stessi, a cui fate recitare non sappiam se tragedia o commedia, provando il falso del vostro asserto, di zelo prodigioso, di ripugnanza del neofito verso i suoi genitori, della sua tendenza al proselitismo, e allora non crollerebbe tutto il vostro stupendo edifizio? e non assomiglierebbe al colosso di Nabucco dai piedi di creta che un sassolino atterra e annienta? E tutto questo vel provarono ad evidenza e giornali, e lettere, e asserzioni della madre istessa staccatasi appena dalle braccia del figlio, e voi leggeste quelle sue semplici parole, e se il chiedete a chi ha senno e cuore, vi dirà senza esitare ove pende il vero.
      Ma voi non vi arrestate solo nella linea del soprannaturale che tutto vi svela coi suoi prodigi, la forza irresistibile del vero che racchiudono le vostre dottrine, non alle sole autorità ecclesiastiche di cui però ci siete stato molto avaro. Ci volete provare benchè di volo veramente e abbastanza leggermente, che qualche giureconsulto francese ha opinato che stando eziandio al codice di quella contrada, il quale non è certo ligio al diritto canonico, potrebbe un procuratore imperiale in nome delta legge ottenere dal tribunale che il figlio fosse educato in casa cristiana.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
di
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S. Uffizio Nabucco