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      Ma l'uomo esposto alle condizioni in cui versa quel padre offeso, vi risponde: che si può torturarlo, martirizzarlo, quanto coi mezzi che possedete, lo credete, ma imporre alla propria fede e alle proprie convinzioni nol potrete mai, malgrado gli sforzi del vostro cieco fanatismo. Errore gravissimo, e diciamolo anche puerile, è questo che vi rende ridicoli in faccia al mondo, che vi giudica. Chi non vede che al trionfo della causa vostra nulla di meglio gioverebbe, che trarre a voi la famiglia del piccolo neofito! Chi non vede che il carattere di violenza di cui è vestito l'avvenimento di Bologna, perderebbe della sua intensità se i genitori di quel fanciullo vi dessero la mano e giustificassero con un atto così solenne tutti i vostri sforzi, le vostre insistenze; e benchè la violenza non cesserebbe di esser tale in faccia al senso morale degli uomini saggi ed intelligenti, chi non vede che un tale avvenimento l'addolcirebbe? E voi nell'ammirabile strategia, con che guidate le vostre manovre non perdete di vista tali eroici tentativi, e i vostri commilitoni di Roma, di Torino, vi si adoprano a tutt'uomo, ma l'errore di questo colpo di mano sta nel non aver voi compreso gli uomini a cui si tendono questi tranelli. Non vi accorgeste che se l'oro proposto e generosamente, non mosse l'animo di chi non vuol prostituire la sua fede; le lusingherie, le melate parole, le rugiadose insinuazioni, urtano in uno scoglio non meno duro, in quello della resistenza, del ridicolo, e dello smacco presso tutto il mondo.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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