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      Parlare ad essi di tolleranza religiosa ed azzardar perfino chiamarla col nome di virtù ed una necessità nella condizione naturale di ogni società, è, mi si permetta il dirlo, un vero controsenso. La tolleranza religiosa spiegata agli uomini dell'Univers e della Civiltà cattolica, che spingono il proselitismo fino alla manìa e al furore, che vorrebbero il beato ritorno de' tempi di Perego o di Torquemada, che esplorano l'indulgenza usata a Lutero dagli uomini del suo secolo per non averne fatto un Giovanni Huss, la tolleranza! è precisamente come parlare di ballo o di mode ad una vecchia e pinzocchera suora. Diffatti sentite come assennatamente vi risponde la Civiltà cattolica: «Datemi una società ove la moltitudine de' Protestanti, degli Ebrei, degli irreligiosi, degli indifferenti richieda per minor male la tolleranza, e noi vi saremo mallevadori che la Chiesa permetterà in tale società la tolleranza, altrimenti non vi sarà concessa». In altri termini, se la Providenza nelle sue recondite viste avesse permesso che le armi francesi ristoratrici del trono pontificio avessero imposto a Roma le eretiche leggi di Francia e per la loro esecuzione avessero spiegati i loro battaglioni armati i cittadini romani e avessero sconosciute le leggi canoniche, quando queste si fossero opposte alle leggi civili, in una parola quando gli apologisti del ratto si fossero trovati deboli in faccia ai loro accusatori e avessero avuto l'intiero Stato contro essi, sarebbe stato mallevadore il nostro teologo, che la Chiesa avrebbe permesso la tolleranza; ma finchè la forza è dal loro lato, finchè hanno carabinieri da disporre, non sarà per loro che una eccezione, non mai una condizione naturale della società. Non vi par di sentire quel famoso tiranno il quale circondato da potenti e numerosi congiurati risoluti a farlo abdicare del suo potere, ed egli convinto della propria impotenza credette salvare almeno la dignità del suo potere col permettere spontaneamente e pubblicamente che lo si privasse della sua corona?


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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