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      .. Orat. funebr. in obitu Valentin. n° 51. Audio vos non orare propterquod non acceperit sacramentum baptismatis. Dicite mihi, quid aliud in nobis est, nisi voluntas, nisi petitio? Atqui etiam dudum hoc votum habuit, ut antequam in Italiam venisset, initiaretur et proxime baptismum se a me velle significaverit.
      Il costume della Chiesa fino dai primi secoli, di non conferire il battesimo agli infedeli se non dopo una fondata istruzione ed un catecumenato sostenuto a lungo, dimostra all'evidenza che si vuole fede ben salda ed illuminato volere a poter conseguire il sacramento del battesimo. In ordine all'infante senza ragione per credere, e senza volere per determinarsi all'uopo, supplisce la fede e la volontà dei parenti, ritenuta a ragione interpretativa della sua, in assoluta dipendenza ch'egli è dai medesimi.
      Nel caso di cui si tratta, non sarebbe intervenuta alla consumazione del presente battesimo la volontà espressa del battezzato, trattandosi di un bambino in età poco più d'un anno. Certo egualmeute che non vi avrebbe avuto luogo volontà interpretativa, dacchè i genitori dell'Edgardo costituiti esclusivamente nella facoltà di assentirlo, erano e sono alieni da ciò, come seguaci del mosaismo.
      È dunque evidente la mancanza di una delle condizioni sine qua non ad effettuare il sacramento, e così la ragione di restituire l'Edgardo a suoi parenti. Qui ritorna di necessità il paragone già stabilito fra il battesimo dell'adulto e quello del fanciullo. L'uomo che non diede mai indizio di essere inclinato alla fede, battezzato che egli fosse dormendo, non lo si considererebbe tenuto al cristianesimo, essendo mancata, col di lui assenso, una delle prerogative necessarie ad imprimere il carattere al sacramento.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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