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      Così non sono solamente i figli battezzati, come lo dice falsamente lo scrittore dell'Univers, sono indistintamente tutti i figli degli ebrei che il Concilio vuole che si tolgano ai loro genitori per educarli cristianamente: - Judæorum filios vel filias... ab eorum consortio separari decernimus... ut cultum fidei discant. - Ora noi domandiamo ai nostri avversarti se la tesi che essi intendono sostenere è quella di credere che la Chiesa abbia il diritto di rapire tutti i figli degli israeliti per farne dei cristiani.
      Il Concilio di Toledo ha dunque sconosciuto i limiti della sua autorità, poichè egli la estende fino su persone che non sono punto sottomesse alla giurisdizione ecclesiastica. Quid mihi de iis qui foris sunt judicare, dice S. Paolo (Ep. ad Corinth. 1, cap. v, vers. 12).
      Il 60° canone del Concilio di Toledo è dunque la sorgente da cui emerge l'opinione del diritto della Chiesa sopra i figli battezzati degli ebrei o degl'infedeli. Questa opinione è stata adottata dai teologi del medio evo, partigiani della supremazia spirituale sovra il temporale, e finì per essere adottata qual legge incontestabile ne' paesi ove dominano que' teologi. - Chi crederebbe mai che il teologo dell'Univers abbia osato porre questo 60° canone del Concilio di Toledo fra quelli che, secondo la dichiarazione del 1682, «sono stati fatti dallo spirito di Dio e consacrati dal rispetto generale di tutto il mondo?» Questo scrittore è quello che più ha contribuito colle sue esagerazioni e il suo linguaggio ingiurioso a inasprire questa controversia.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
di
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