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      Vel subducentur a potestate parentum, et tunc jus naturale quod parentes habent in filios, violabitur, quod certe non magis licite fieri potest, quam si ab iisdem bona quæ juste possident per vim eriperentur (Tournely de Baptismo). Comparazione giusta, perchè i figli non sono essi il bene più prezioso di una famiglia? Egli è abbastanza chiaro, quantunque si sia voluto sottilizzare su questo testo, che le parole di Tournely si riferiscono direttamente alla questione che ci occupa. I figli degli israeliti o degli infedeli che sono stati battezzati in pericolo di morte o altrimenti, malgrado o all'insaputa de' loro parenti sono sempre in pericolo d'essere strascinati negli errori de' loro genitori, ed è precisamente la ragione sulla quale si fondano Benedetto XIV e il concilio di Toledo per ordinare che si tolgano dalle loro mani. Ne parentum involvantur erroribus.
      La nostra seconda autorità più vicina a noi è la Théologie de Rouen, Theologia Rothomagensis, opera stimata, di cui l'autore è certamente un teologo di un grande sapere e attaccatissimo alla sana dottrina; giacchè egli termina tutti i suoi trattati con queste parole:
      Atque hæc dicta sint de sacramento baptismi (verbi gratia) in quibus si quid nobis exciderit minus rectum, animo libenti revocamus. Ecco come egli si esprime: «Non è permesso di rapire i figli ai loro genitori, giacchè è proibito di violare la legge naturale. Ora il diritto di conservare presso di sè i proprj figli è il diritto naturale dei genitori. I figli sono in fatto come la sostanza medesima dei genitori, parte intrinseca di essi, a differenza degli altri beni che ci vengono dal di fuori.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
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