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      Ma che! la legge ha ella pensato, e i giudici dovranno credere che un accusato al disotto di sedici anni sia ancora sprovisto di senso morale, e incapace di discernere il bene dal male, e per conseguenza d'essere più o meno colpevole, colpevole anche d'un gravissimo errore, e d'un delitto? Tale non è senza dubbio il senso della legge. Ella ha pensato apparentemente, che si poteva ammettere in certe circostanze, che un accusato di questa età non aveva ancora il senso morale e l'intelligenza abbastanza sviluppati per incorrere le pene severe scritte nel codice penale; ma ciò non vuol dire che ella lo giudica innocente, poichè il punisce con reclusione di molti anni in una casa di correzione. Essa punisce pure i parenti che non hanno vegliato sopra di lui. Di più un tale accusato può essere stimato pericoloso per la società, e i magistrati sono incaricati di provvedere alla sua sicurezza.
      Si è fatta un'altra difficoltà, che l'autore dice aver ripetuto dieci volte, quasi che non si potesse ripetere un sofisma dieci volte e più, senza che cessi per ciò di essere un sofisma. Questo sofisma è ciò che la logica chiama: Passare da un ordine all'altro. «La legge naturale, dice il sig. Dulac, non proibisce, ordina di proteggere anche contro i loro parenti, la vita e la moralità dei fanciulli; se la società è cattolica, la legge naturale le fa a più forte ragione un dovere di proteggere nel modo istesso la fede, la vita spirituale de' fanciulli cattolici. La legge naturale comanda di obbedire Iddio.


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Roma e la opinione pubblica d'Europa nel fatto Mortara
Atti documenti confutazioni
di
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Passare Iddio Dulac